Sono in corso i lavori di posizionamento dei nuovi giochi nella villetta di Via G.B. Tiepolo nel quartiere Uditore.
L’area di trova a pochi passi dalla scuola Uditore – Setti Carraro
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A neanche un mese dal ripristino del parco giochi, un principio di incendio ha distrutto quanto realizzato con tanta fatica.
L’episodio in se è indegno ed incomprensibile; si potrebbe tornare con la mente agli incendi degli anni ’70 (Deliella docet) ma purtroppo temo sia segno di un degrado ancora peggiore in quanto futile e non interessato.
Purtroppo, questi individui che vivono nel disagio, in primis mentale, esistono nelle metropoli e Palermo, ovviamente, non ne è scevra!
L’unico modo per rispondere efficacemente è il ripristino, costoso, a spese della collettività, ma è l’unico per dire a questa gente “CHE NON ESISTE”! Lo stesso principio per cui a un mafioso si deve dire che “non è nessuno”! Lo stesso principio che sta utilizzando il Commissario Monti.
@vicchio65
Assolutamente d’accordo. Aggiungo che prima ancora che sui controlli e sulla repressione bisogna lavorare sulla cultura del bello. Bisogna far capire alla gente che le cose che si fanno in città gli appartengono. Bisogna stimolare quanto più possibile la partecipazione civile. Non è una operazione facile e nemmeno dagli effetti immediati.
Certo è che se arrivasse a Palermo una pioggia di interventi capace di cambiare il volto della città e delle sue periferie sarebbe più facile redimere anche il più ignorante dei teppisti.
Non ricordo chi in questo blog richiamava, a ragione, la teoria delle finestre rotte.
@ Audace
Io, ne parlo spesso, e non ho avuto il tempo per citarla nuovamente relativamente all’articolo sulla reazione violenta contro le operazioni di controllo operate, ed era finalmente ora, dalla polizia municipale! Anni di “laissez faire, laissez passer” hanno ingenerato l’abitudine che nelle menti disagiate si è mutata in diritto acquisito di fare come meglio si crede senza rispettare le regole, e la tolleranza delle piccole sbavature ha generato la violazione delle norme come una piccola palla di neve si trasforma in una valanga.
Tornando al tema del parco giochi, son oda condo con entrambi gli utenti che mi hanno preceduto: rompono x volte? E x+1 volte dovrà essere ripristinato!
@Irexia
Concordo in pieno con la tua ultima affermazione. Nutro qualche dubbio sull’efficacia di un’azione coercitiva e punitiva. Rifiuto l’idea che i miei concittadini debbano essere “addomesticati”. Credo piuttosto che debbano essere elevati ad una condizione sociale, proprio partendo dal contesto urbano, degna di una civiltà secolarizzata.
L’educazione civica non la si può impartire dall’alto.
Va coltivata dal basso come fosse una pianta che ha bisogno di acqua, terra e concime. Se le diamo tutto ciò che serve nelle giuste dosi, i rami secchi da tagliare saranno davvero pochi.
E’ un lavoro lungo. Ci vuole tanta pazienza.
Ma soprattutto costanza.